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Felicità dipende dall’intestino: quello che ha rivelato la scienza vi lascerà senza parole

benessere intestinale
Il benessere intestinale è correlato alla felicità – Depositphotos -Interno18.it

Molte persone si reputano felici, ma lo sono davvero? La scienza ci spiega come il nostro intestino sia responsabile della felicità.

Si dice che la felicità sia nelle piccole cose: tante persone infatti si reputano sereni e soddisfatti della propria vita grazie alle esperienze che vivono quotidianamente, ma in molti casi risulta davvero difficile esprimere veramente il concetto do felicità con le sole parole.

Secondo un sondaggio di Global Trends di Ipsos, le persone felici si riconoscono i cinque fattori abbastanza comuni. Si sentono felici se si rendono conto di essere appagati dalla propria vita, se hanno il pieno controllo su di essa, se si cura la salute mentale e se si hanno una vita sociale e delle condizioni di vita appaganti.

Eppure non è detto che la vera felicità sia da ricercare altrove: potrebbe essere dentro di noi, esattamente nel nostro intestino. Potrebbe suonare strano sentire che un organo che ha il compito di accumulare ed espellere prodotti di scarto del cibo sia responsabile dei nostri stati d’animo, ma è l’unico che può produrre gli ormoni della felicità, tanto da essere soprannominato “il secondo cervello dell’organismo”.

Infatti questa parte del corpo è di fondamentale importanza nel momento in cui bisogna fissare delle emozioni legate ai ricordi. Collegate a quest’organo sono presenti oltre 100 milioni di neuroni capaci di regolare lo stress e l’ansia. Ecco perché possiamo migliorare la nostra condizione psicofisica generale se andiamo a prenderci cura del microbiota intestinale.

Le spiegazioni dell’esperto

Giacomo Spazzini, fondatore e Ceo di GS Loft, club di consulenza per il benessere del corpo e della mente, ci spiega: “Come mai quando siamo arrabbiati, stressati o innamorati il nostro appetito cambia? Proprio perché vi è un collegamento emotivo tra il cervello e l’intestino. Quando si è dispiaciuti e frustrati spesso si sente il bisogno di cibo per combattere quella che si chiama ‘fame nervosa’. Quando si è innamorati, invece, capita più spesso di sentirsi inappetenti proprio perché in circolazione nel nostro corpo vi è già abbastanza serotonina, di cui l’intestino è il principale produttore“.

Il segreto sta nel prenderci cura del microbiota intestinale. Si tratta di numerosi microorganismi che popolano le pareti intestinali, responsabili dell’equilibrio del sistema immunitario della persona che li ospita. Importante è anche il loro ruolo nella digestione, nell’assorbimento delle sostanze nutritive e soprattutto la gestione delle forti emozioni. Ma come possiamo davvero curare questi ospiti intestinali così importanti?

Cibi giusti per benessere intestinale
La giusta alimentazione – Depositphotos – Interno18.it

Come prendersi cura del microbiota intestinale

Per prima cosa, è importante assumere numerose fibre tramite l’alimentazione. Hanno l’importante compito di favorire il transito intestinale e la digestione, regolando l’assorbimento di grassi e zuccheri, permettendo di avvertire la sensazione di sazietà più a lungo. Oltre alle fibre, è importante anche mangiare i semi oleosi dalle proprietà antiossidanti e digestive, oltre a quelle depurative. Anche i cibi fermentati vanno a riequilibrare il microbiota migliorando la digestione  favorendo la formazione di eubatteri. Tra questi cibi troviamo lo yogurt, il kefir, il latte fermentato, il tempeh e il kimchi.

Anche un sonno non regolare porta ad un’alterazione degli ormoni che regolano il ciclo circadiano, con l’alterazione della flora batterica intestinale come conseguenza (durante il sonno, le cellule danneggiate vengono riparate). Infine è importantissimo praticare attività fisica, che permette di contrastare gravi patologie legate al metabolismo e al sistema immunitario. Ritagliarsi del tempo per tutte queste accortezze è importante, perché il corpo solitamente produce cortisolo, l’ormone dello stress, come risposta alla vita frenetica, che va ad intaccare il microbiota intestinale.