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Naspi, se ti beccano hai finito di campare: la mazzata dello Stato ti fa pentire di essere nato | Il motivo è solo questo

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Disoccupazione e Naspi – Depositphotos – Interno18.it

Attenzione se ti ritrovi a prendere la Naspi: se ti scoprono rischi di passare guai seri. Ecco cosa devi sapere se risulti disoccupato.

Il lavoro nobilita l’uomo, ma in alcuni casi non è così. In questi tempi risulta davvero difficile trovare un impiego, ma soprattutto essere assunto a tempo indeterminato. Molte realtà lavorative non hanno possibilità di rinnovare i contratti o cambiarli a favore dei dipendenti.

Il turnover è un problema reale: si preferisce assumere a tempo determinato per poco tempo e cambiare costantemente personale piuttosto che investire sul lavoratore e permettergli di rimanere dell’azienda. In questo modo si rischia sempre di trovarsi senza lavoro da un momento all’altro.

Ecco perché tante persone disoccupate fanno richiesta per percepire la Naspi. Risulta essere l’unico modo per poter affrontare le spese della quotidianità mentre si è alla ricerca di un’altra occupazione. Ma non tutti sono onesti con se stessi e con gli altri.

Nonostante la somma di denaro accreditata sul conto ogni mese dallo Stato, alcuni continuano a lavorare senza dichiarare nulla. In questo modo si va incontro a delle serie problematiche che portano a ricevere una sanzione anche abbastanza onerosa. Andiamo a capire meglio di cosa stiamo parlando.

Sanzioni onerose

Ritrovarsi a lavorare in una situazione simile non solo porta alla sospensione della Naspi, ma anche alla perdita dello stato di disoccupazione. Lavorando in nero in questo modo si continua a percepire la somma dallo Stato, andando a nascondere le entrate del lavoro non dichiarato. Anche se sembra un’idea allettante avere due entrate (Naspi e “stipendio”), si rischia davvero di passare i guai.

Ecco perché il lavoratore che si trova in questa situazione rischia di ricevere delle sanzioni molto severe. Questo vale anche per coloro che percepiscono altre agevolazioni statali, come l’Assegno di inclusione. A prescindere dalla tipologia di impiego, iniziare a lavorare porta alla perdita della Naspi e della disoccupazione: ecco perché molti ne approfittano per percepire l’agevolazione e intanto guadagnare da un’attività mai dichiarata.

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Reclusione in carcere – Depositphotos – Interno18.it

Cosa accade se si viene scoperti

Mentre si lavora a nero e si percepisce la Naspi, potrebbe arrivare un controllo dell’Ispettorato del Lavoro. Il lavoratore in questione potrebbe essere accusato di vari reati, prima di tutto per falsità ideologia in atto pubblico, perché si risulta disoccupati ma in realtà non è così. Per questo si rischiano ben 2 anni di reclusione.

Poi si può essere accusati di reato d’indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato. Oltre a dover restituire tutto il denaro ricevuto tramite la Naspi, si rischia di finire in carcere dai 6 ai 13 mesi. Infine si potrebbe avere la condanna per il conseguimento di erogazione pubbliche. Questo accade se si scoprono vari raggiri messi in atto per cumulare i due redditi, rischiando da 1 a 6 anni di galera.