Pensione a 61 anni, chi ha queste caratteristiche la ottiene davvero: smetti subito di lavorare e incassi l’assegno ogni mese
Dopo una vita di sacrifici, è arrivata la notizia che tanti cittadini italiani stavano aspettando: in pensione a 61 anni.
Scopri se anche tu puoi andare, finalmente, in pensione o se invece sei costretto a continuare a lavorare ancora per anni. Ecco la novità normativa destinata a cambiare la vita dei pensionati.
Grazie alla modifica dell’età pensionabile questi lavoratori non dovranno attendere i 67 anni d’età e nemmeno il requisito fiscale dei 20 anni di contributi versati.
Verifica se rientri tra i beneficiari, che potranno chiedere il pensionamento anticipato. Così smetti subito di lavorare e incassi l’assegno ogni mese.
Pensione a 61 anni, l’iniziativa dello Stato per permettere ai cittadini il pensionamento anticipato
In Italia ci sono ben due requisiti anagrafici e contributivi da soddisfare per poter richiedere la pensione di vecchiaia. Questi sono il requisito anagrafico e quello contributivo, che corrisponde al numero di anni di servizio prestato, ovvero al numero di anni il cittadino italiano ha lavorato e ha versato i contributi allo Stato, e questo deve essere pari a 20 anni di contributi, ovvero 1.040 settimane minimo. Il requisito anagrafico per poter andare in pensione è quello dei 67 anni compiuti.
Tuttavia, per alcune specifiche categorie di cittadini italiani, è previsto un pensionamento anticipato. A quanto pare, tramite la circolare del 3 maggio dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, sono state rese note le nuove condizioni introdotte per l’accesso alla pensione anticipata. Vediamo che cosa stabilisce la legge in Italia e quali sono le novità in merito.
Chi potrà andare in pensione prima del previsto
Grazie alla nuova iniziativa del Governo, così come si legge nella circolare Inps sopracitata, alcuni cittadini di sesso femminile potranno fare richiesta per andare in pensione prima del previsto. Il pensionamento anticipato è stato nominato Opzione donna 2024, ed è riservato soltanto alle donne lavoratrici che, entro la fine del 31 dicembre 2023, abbiano maturato un’età contributiva di 35 o più anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni. Nel caso in cui poi la donna lavoratrice abbia dei figli, allora il requisito anagrafico di 61 anni è ridotto di un anno per ciascun figlio, fino al massimo di due anni. In quest’ultimo caso potrà andare in pensione a 59 anni.
Inoltre, al momento della presentazione della domanda, le donne che vorranno fare richiesta di pensionamento anticipato, dovranno:
- dimostrare di svolgere assistenza da almeno sei mesi al coniuge o a un parente di primo grado con handicap o un parente di secondo grado convivente;
- oppure soffrire di una patologia che comporta una riduzione della capacità lavorativa accertata dall’INPS, superiore uguale al 74%;
- essere state licenziate o essere dipendenti da imprese in crisi. In tal caso possono accedere alla pensione anticipata, con 59 anni d’età o con 35 anni di contributi, maturati entro il 31 dicembre 2023, a prescindere dal numero di figli.