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Poste italiane, questa è la truffa del secolo: tutta la verità sui buoni fruttiferi

Poste Italiane
Poste Italiane – Depositphotos – Interno18.it

La situazione dei buoni fruttiferi sta sfuggendo di mano: ecco cosa accade se non presti la massima attenzione.

Sono tornati a gran richiesta i buoni fruttiferi postali, metodo sicuro per poter guadagnare qualcosa e mettere da parte una piccola somma dopo qualche anno. Si tratta del metodo di risparmio più utilizzato dagli italiani, insieme ai libretti postali e ai Btp Valore 2024.

In questo periodo di incertezza economica, non tutti riescono a risparmiare e mettere da parte qualcosa per il futuro. Solo il 37% dei cittadini ha raggiunto l’obiettivo, mentre tutti gli altri non sono riusciti ad investire, soprattutto per la loro situazione finanziaria poco sicura.

Per correre ai ripari, Poste Italiane ha pensato di dare una mano agli italiani, sdoganando alcuni modi per investire e risparmiare. Il metodo più sicuro ed efficace è sicuramente il Buono Fruttifero Premium, che permette un buon risparmio in pochissimo tempo (12 mesi).

Se questo stratagemma da una parte risulta conveniente, dall’altra ci sono alcuni dettagli di cui non tutti sono a conoscenza. Ecco cosa devi sapere prima di sottoscrivere un Buono Fruttifero prima di trovarti nei guai.

Ciò che non sai sui Buoni Fruttiferi

Si tratta del metodo più amato per risparmiare: negli ultimi tempi in Italia ne stanno circolando oltre 46 milioni. I Buoni Fruttiferi sono nati nel 1924, conquistando i cittadini con la loro sicurezza ed affidabilità. I tassi d’interesse dei buoni vengono da sempre stabiliti con i decreti del ministero, che li modifica sempre a seconda dell’andamento dell’inflazione.

Sappiamo con certezza che siano un metodo più sicuro rispetto i Btp Valore, non hanno costi di gestione e commissioni. Un altro dettaglio che non tutti sanno, è che possono essere co-intestati fino ad un massimo di quattro persone. Ma cosa accade se un co-intestatario muore? Andiamo a scoprirlo insieme.

soldi e morte
Alla morte di un co-intestatario, si richiede il rimborso – Depositphotos – Interno18.it

Cosa accade se muore un co-intestatario

La normativa parla chiaro: se uno dei co-intestatario muore, la parte del defunto viene distribuita tra i suoi eredi. Se è presente un testamento, si seguono le direttive del documento, mentre se non ci dovesse essere nessun testo scritto, si procede con la divisione delle eredità prevista dalla legge.

In alternativa, possono essere rimborsabili anche con la sola richiesta del titolare. In caso di più co-intestatari, è necessario che siano tutti presenti o che ci sia la clausola con pari facoltà di rimborso. Questa permette di chiedere il rimborso autonomamente, perciò in caso di decesso di un co- intestatario, gli altri possono richiedere la loro somma.