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“Sono un tirocinante e sono stanco di stare in ufficio tutto il giorno” | Il Ministero dell’Istruzione fa sul serio: ecco quante ore devi lavorare

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Tirocinante durante l’affiancamento – Depositphotos – Interno18.it

Un tirocinante non è uguale ad un lavoratore normale: ecco tutto ciò che devi sapere su questo tipo di contratto lavorativo particolare.

Il mondo del lavoro permette ai giovani e a coloro che sono alle prime esperienze lavorative di entrare a far parte di un’azienda in punta di piedi, fornendo al nuovo arrivato tutte le informazioni e le competenze adatte a svolgere la mansione assegnata o che potrebbe essere assegnata in seguito.

Nella maggior orge dei casi, permette a studenti universitari di mettere in pratica le informazioni teoriche apprese durante gli anni di studio. Non è stabilita un’età massima entro cui si può accedere ad un tirocinio, perché spesso molti adulti si mettono in gioco per poter imparare nuove competenze.

Non si tratta di un vero e proprio contratto lavorativo, poiché si occupa principalmente della formazione del tirocinante. Infatti non è previsto uno stipendio, ma un rimborso spese che piò oscillare dai 300 agli 800 euro a seconda della Regione in cui è svolto il tirocinio. In alcuni casi, l’azienda ha la possibilità di aggiungere un ulteriore riconoscimento economico.

Per questo la legge prevede delle norme molto severe per regolamentare l’attività di tirocinio, per tutelare gli stagisti dai compiti gravosi che non sono previsti nel percorso che hanno scelto di intraprendere. La questione più dubbia riguarda sicuramente gli orari di lavoro.

La durata massima di un tirocinio

La durata di un tirocinio può variare a seconda della sua tipologia. Infatti abbiamo tirocini formativi e di orientamento, quelli di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro e i tirocini per soggetti svantaggiati. I tirocini formativi e di orientamento sono accessibili dopo la laurea per poter apprendere le competenze adatte alla professione, e non possono superare la durata di 6 mesi.

Le altre due tipologie invece hanno una durata massima di 12 mesi, ma quello rivolto a persone con disabilità può estendere la sua durata a 24 mesi. Ecco perché la legge prevede dei rigidi orari lavorativi per gli stagisti, per tutelarli dagli oneri gravosi che on riguardano il loro percorso di formazione.

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Tirocinio formativo – Depositphotos – Interno18.it

Quante ore può lavorare un tirocinante

La contrattazione collettiva nazionale prevede che i tirocinanti lavorino per un minimo di 20 ore settimanali e senza superare le 40 ore. Infatti si ritiene che lavorare per meno di 20 ore non sia sufficiente per l’apprendimento delle competenze, mentre il limite massimo è necessario per conciliare il lavoro con le esigenze formative e non risultare troppo pesante per lo stagista.

Giornalmente un tirocinante non può lavorare per più di 8 ore, e questo significa che non sono permessi straordinari. Inoltre i turni possono essere stabiliti dalle 6 del mattino fino a mezzanotte, escluso i casi in cui l’impiego preveda i turni notturni. Tutti i dettagli sull’orario e sul rimborso spese sono definiti sul contratto, così anche la possibilità di dover lavorare anche il sabato, la domenica e durante i giorni festivi, con giorni di riposo annessi. Quest’ultimo dettaglio può variare, dato che in molte Regioni non è permesso ai tirocinanti di lavorare nel fine settimana e durante le festività.